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Lada Niva Travel

Debutta l’erede della fuoristrada russa

La fabbrica West Togliatti ha avviato la produzione della Lada Niva Travel, marcando così un traguardo storico per la Avtovaz. La Suv sostituisce infatti la storica Niva, prodotta in una miriade di varianti dal 1977 a oggi, della quale – a detta della Casa – circolano ancora circa 650 mila esemplari nel mondo…
Fonte Quattroruote – Lorenzo Corsani Pubblicato il 21/12/2020 LEGGI L’ARTICOLO

Video tutorial manutenzione Niva

Sul “tubo” di trovano ormai video tutorial per imparare qualsiasi cosa…
Non mancano video sulla meccanica, quindi anche sulla Niva….
Ma questo canale ha qualcosa di speciale, non è fatto da dilettanti ma da un meccanico dell’Est che conosce bene la Niva…
Video ben ealizzati con sottotitoli in INGLESE chiari, sponsorizzati da LadaPower, azienda di ricambi Ucraina, già nota al nostro sito e presente anche nei nostri elenchi…

ESEMPIO il caso più classico ed alla portata di tutti: sostituzione OLIO, filtro olio, benzina e filtro aria

CANALE YOUTUBE

Una Niva Estrema!!!

Da possessore di Niva ne sono come tutti credo entusiasta, riconoscendone le qualità ( ed i limiti)
Vedendo alcuni filmati di gruppi di off road estremo (Trial in particolare) ho visto raramente delle Niva estreme, mentre i vari Nissan Patrol, Jeep Wangler e Suzuki (Samurai o Jimny) e persino il flemmatico LandRover la fanno da padroni…
Ci sono molti video di Niva che si cimentano tra fango e neve con successo, ma ne avevo viste poche in livrea estrema da Off duro..
Poi ho trovato questo aticolo con tanto di dettagliata descrizione delle varie modifiche ( che ahimè hanno reso la Niva adatta solo a percorsi non stradali -in quanto non omologabili)…
Abbiamo visto Niva anche nella Dakar ma onestamente sappiamo che solo l’involucro era della Niva mentre tutto era di fatto un prototipo ( con motori Ferrari anche!)
Questa ha molte modifiche ma il cuore è il classico 1600 ( con carburatore maggiorato) e molte parti sono ancora originali…

Ma leggete l’articolo originale per saperne di più (da 4x4Magazine)

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Si fa presto a dire Pompa della frizione!

di Luigi Bonafede ma con video foto e informazioni di Angelo Sitara ( che ringraziamo per la disponibilità)

Intanto ovviamente occore dire che le pompe sono 2, la primaria che azionata dal pedale comprime l’olio (volgarmente, in realtà sappiamo di tratta di un glicole -sostanza simile all’alcool) che poi entrato nella pompa secondaria aziona la forcella della frizione.
Nello schema al numero 3 il Master Cylindre ( pompa master) all’8 la pompa slave

Quando una mattina il mio pedale era diventato insolitamente leggero e le marce non entravano (ed ero sulla neve) entrai in panico…
Ancora non so il motivo reale, poteva essere la pompa che non teneva, una perdita da qualche parte etc…
Ma poi riprese a funzionare , pedale indurito e leva leggera come sempre..
Ho subito chiesto aiuto agli amici e Angelo, tecnico preciso e preparato, al contrario del mio meccanico che mi ha liquidato al telefono con un semplice: ” finchè funziona non toccare nulla!” mi ha inviato foto e video e le varie tipologia di pompe, in ghisa, alluminio, cilindretti in plastica o acciaio etc..
Cosi ho scoperto che la pompa originale ha due cuffie parapolvere e 2 oring sul cilindretto in modo si possa riparare ( termine oggi desueto…) ed esiste un KIT per riparare da soli la pompa…..

La mia pompa è ormai nei rifiuti avendola sostituita un paio di anni fa ( forse con un ricambio OM-FIAT spero)
Ma non ci sono problemi, Angelo mi ha indicato i pro ed i contro di alcune pompe tra le più diffuse..
Dove vedete la freccia rossa è la cosa peggiore : il cilindretto in PLASTICA!!!! da evitare.

Ma chi ha pazienza ed è curioso, abiamo anche un video in cui Angelo ci dà un po di info sulla qualità…

Per ora chiudo, appena riprovo l’auto vi dirò se era un problema di Ghiaccio ( mia teoria) di aria nel circuito miracolosamente espulsa… ( ora funziona e livello ok) o piccolo diavoletto ora scappato via… in montagna succede di tutto ho trovato resti di nocciole sul motore, qualche ghiro freddoloso si era trovato un riparo temporaneo…

Lada Niva, la fuoristrada venuta dall’Est

Un bell’articolo sulla Niva….
“Le auto prodotte in Unione Sovietica non brillavano per stile, prestazioni o finiture, eppure la fuoristrada Lada Niva in oltre 40 anni di produzione è riuscita a farsi apprezzare anche oltrecortina: robusta e inarrestabile, è stata una presenza fissa alla Paris Dakar dal 1979 al 1985.”

https://ruoteclassiche.quattroruote.it/lada-niva-la-fuoristrada-venuta-dallest/?fbclid=IwAR3ne38EOnNpmccJOExOshtifOEyHDc8H0UyentgVNglLNlaXj8ajbVlhys#.Xw4EyZ2Hqn0.facebook

BRONTO e le sue Niva speciali

di Andrea Balzarani

Specializzata nella realizzazione di versioni speciali di auto di produzione, specialmente Lada Niva, la Psa Bronto OJSC ha prodotto dalla sua fondazione, avvenuta nel 1993, 8500 veicoli.

I mezzi della Bronto sono commercializzati soprattutto in Russia, ma sempre di più anche all’estero, soprattutto in Kazakhistan, nella ex Yugoslavia e in America Latina.

 

Nel 1993 è stato formato un reparto specifico della AutoVAZ dedicato alla costruzione di una Niva blindata per trasporto valori, al servizio delle banche. Il suo nome ufficiale era VAZ 2121B. Nell’anno successivo furono venduti 200 esemplari di questo mezzo speciale, a riprova della validità del progetto.

 

L’incredibile Marsh

La fornitura di mezzi blindati, settore che si è consolidato nel corso degli anni, non è però il solo nel quale si sia impegnata la Bronto. Una novità eclatante nell’ambito della loro produzione fu presentata al Salone dell’Auto di Mosca del 1995. Si trattava della Marsh, un veicolo nato per poter affrontare anche i terreni più difficili, come la neve alta o le paludi. Questo veicolo, davvero impressionante, viene oggi acquistato e impiegato efficacemente soprattutto dalle compagnie petrolifere, dagli aeroporti ma anche da qualche privato. Il mezzo combina in modo assai originale componentistica proveniente dalla Niva e dalla UAZ. La sua prima versione sfruttava la scocca della Niva a passo corto, mentre nel 1996 fu presentata la versione a passo lungo, nel cui abitacolo possono essere ospitate sino a otto persone. I posti posteriori possono essere anche trasformati in letti per il trasporto di feriti. Questo mezzo, infatti, si rivela particolarmente utile ed efficace per portare soccorso alle persone colpite da calamità naturali, quando non vi siano le condizioni per utilizzare un elicottero o veicoli troppo pesanti.

Nonostante il suo aspetto tanto eccentrico, soprattutto per via delle enormi ruote che lo caratterizza, questo modello è completamente omologato e pertanto può essere utilizzato sulle normali autostrade, raggiungendo quindi con una discreta rapidità nei luoghi dove deve essere impiegato, senza necessità di doverlo trasportare con un camion.

 

L’inarrestabile lince

Il 10 febbraio 2009, la Bronto ha presentato un suo nuovo modello bastato sulla Lada 4×4 di serie e denominato “Lynx”. Rispetto alla vettura di serie, la Bronto ha migliorato le caratteristiche fuoristradistiche, installando sugli assi anteriore e posteriore due differenziali autobloccanti. La corsa delle sospensioni è stata inoltre aumentata e le molle sono state sostituite con esemplari rinforzati. I passaruota sono stati allargati per ospitare ruote dal battistrada più ampio.

Dal momento che viene prodotta su ordinazione, è possibile inoltre scegliere tra un’ampia gamma di optional, tra cui l’aria condizionata, la protezione sottoscocca, il verricello e lo speciale portapacchi con illuminazione supplementare. Su richiesta del cliente, l’auto può essere dipinta con un pattern mimetico.

La Lynx ha ottenuto un successo immediato e dopo il primo esemplare consegnato (sulla lontana isola di Sachalin!), molte altre ordinazioni sono giunte alla Bronto.

 

 

La NIVA resiste ancora e riesce ad ottenere la omologazione Euro 6d-Temp

Leggi l’articolo completo su Formulapassion

Dura a morire la Lada Niva. Ha lasciato i nostri lidi diverso tempo fa, ma continua la sua avventura in diverse aree del mondo, Europa compresa e perfino in Germania. Ora conosciuta come “4×4”, è stata aggiornata con motori Euro 6d-Temp, il che significa che il fuoristrada nato in piena guerra fredda continuerà la sua avventura ancora per diverso tempo.

Minimo incostante e.. problemi agli stop…

Come da titolo ho lottato per mesi con un minimo ballerino che mi ha reso la vita difficile in città tra rotatorie e stop, QUASI ogni volta che mi fermavo per dare precedenza rilasciando pedale accelleratore si spegneva  l’auto …
Mi sono ritrovato stamani in un gruppo FB a parlare del problema e cosi ho deciso di raccontarlo anche qui, cosi la prossima volta indico solo il link…!!!
La racconto con termini non tecnici mi perdonino e correggano gli specialisti:
Parlo della versione  con centralina elettronica ( quella a carburatori ha tutto un’altro sistema ovviamente)
Quando si rilascia il pedale ( o appena si mette in moto) la centralina controlla il numero dei giri ( sensore albero a camme + sensore albero a gomiti)  e se basso apre la “farfalla”  del corpo farfallato provocando una accellerazione  per compensare.
Infatti io alla fine ad ogni stop mentre frenavo cercavo di tenere anche il piede su pedale accelleratore per tenere su i giri..
Nel mio caso se tenevo il pedale leggermente premuto il numero dei giri rimaneva costante sui 1000…Questo mi dava certezza che gli iniettori, le candele, i cavi relativi etc svolgevano il loro lavoro, ovvero la carburazione era OK ma avevo un problema nel sistema di regolazione automatica dei giri al minimo.
Comunque voglio fare un elenco delle cose da fare col minimo irregolare  aggiungendo anche  la pulizia del corpo Farfallato e la eventuale infiltrazione di aria in eccesso…

manicotti

1- Controllare  manicotti del corpo farfallato e filtro, NON DEVE essere aspirata aria in eccesso:

 

2- Pulizia del corpo farfallato, i vapori di olio vengono reindirizzati nel corpo per farli “bruciare” ai fini anti-inquinamento ma spesso si forma un ristagno che causa eccessi di olio al minimo che sogffocano carburazione..( per questo conviene fare “tirate” sui 3000 giri ogni tanto ed anche per pulire la marmitta cataliticcorpofarfallatoa)
si elimina olio in eccesso con panno che non lasci fibre sparse poi si spruzza spray apposito nel corpo mentre si accellera..

 

3- Controllo anomalie sensori/attuatori con Scanner ODBII  per Niva esiste una APP di un russo che si interfaccia con dispositivi cloni ELM che si inseriscono su presa centralina e in BlueTooth  si connettono allo smarphone con Android..
ru.spb.OpenDiag_1
OPENDIAG

qualsiasi  app di diagnosi ODBII  ( come Torque ) fa vedere  i dati ODBII standard ma QUESTA è nata per la NIva…e quindi fa molto di più, dando  molte informazioni in più
facendo  anche resettare errori :    https://apkplz.net/app/ru.spb.OpenDiag

 

 

4- Tra i  possibili problemi come ho scritto sopra   il maggior incriminato è l’attuatore o motorino passo passo (elemento 5)passo
che non accellera per compensare al calo di giri…

Questo lo cambiò il mio meccanico quando ormai mi ero arreso e il minimo era tornato a fare le bizze con addirittura innalzamenti casuali e spontanei dei giri sui 3000 senza toccare accelleratore: questo è il vero segno evidente del motorino impazzito..
perchè quando diventa pigro ovvero “a volte” non innalza i giri ed a volte si è molto subdola la diagnosi se NON va in errore segnalato dallo scanner ODBII.

Gli dissi che secondo me era rimasto solo quello, dovevo ingrassare auto e non ho ponte,
quindi delegai tutto a lui:
cambiato motorino e PULITO bene corpo farfallato

ORA fermarsi alle rotatorie o ai semafori non è più un dramma…

Costo credo di averlo pagato sui 18-20 euro..
Ogni tanto faccio una scorta su un sito Ukraino ( lo trovate nei link) che ha prezzi eccezionali ma per avere presto occorre fare spedizione costosa, quindi  meglio fare un bel carrello..

5- IO ho sostituito ( mi dava errori lo scanner) anche  il sensore ( dell’albero a camme)  che in qualche modo in coppia con albero a gomiti controlla lo stato dei cilindi e dei giri del motore..
sensoreCome si vede ( punto 7)  il sensore in plastica è infilato sulla testata e retto da una sola vite, abbastanza semplice da raggiungere, forse meglio smontare il cofano che essendo controvento ostacola accesso al vano motore, ovviamente operare a motore freddo per evitare scottature.
Il sensore ha forma cilindrica e si “dovrebbe” sfilare con facilità dopo aver tolto lbulloncino a sostegno… MA… nel mio caso era ingrossato dalle dilatazioni termiche subite negli anni ( 9 circa)   e forzando temevo si potesse rompere involucro e seminare pezzi sul castello delle valvole e relative molle con effetti drammatici , qualcuno consiglia in casi ostinati di rimuovere coperchio punterie (approfittando per fare ispezione e controllo alle valvole )  e mettere un panno a protezione in modo che eventuali rotture non disperdano pezzi indesiderati..
Io onestamente mi appoggio ad un amico meccanico, faccio quello che so da solo  e quando non so come procedere lo invoco..
con meno paura di me lui in modo deciso ma delicato ( evidentemente) ha sfilato il bulbo ostile  e con molta più semplicità inserito il nuovo.
Costo dagli 8 ai 13 euro dipende dal venditore.

** non Parlo del sensore Albero a Gomiti  che in coppia con sensore albero a camme da alla centralina informazioni  la posizione dei cilindi e dei giri del motore..semplicemente perchè non lo presi in cosiderazione allora.. quindi mi riservo di integrare articolo con la posizione ed il ruolo esatto dello stasso ( nel mio caso non è stato sostituito)
Ricordo che più che manuali tenici questi sono resoconti di esperienze personali di “possessori” di Niva non di meccanici professionisti….

6- Un altro elemento da considerare a scalare è il MAF o debimetro,  che nelle auto a benzina ha un ruolo importante nella regolazione della carburazione specie al minimo:
Credo sia trattato in altro articolo del nostro sito in modo ben più tecnico.
Alcuni suggeriscono una pulizia della parte interna,  il vero e proprio sensore molto delicato, con un disossidante per circuiti elettronici NON OLEOSO, altri dicono che si deve cambiare ..irrimediabilmente
Il costo per la Niva va dai 40 eu in su…

Ricambi compatibili NIVA: Filtro Olio

di Angelo Sitara

In questo articolo  ho raccolto  le informazioni dell’amico Angelo Sitara

FILTRO OLIO
Montare i  filtri con doppia valvola

–  ” la maggior parte delle volte sono a singola valvola….poi la niva fa casino quando si accende…se la lasciate ferma per qualche ora il percorso dell’olio fino alla testa si svuota…per pochi minuti non vi accorgete. ..di questo diffetto, i filtri con doppia valvola di solito sono per auto datate e fuori produzione. .come si vede sulle confezioni…..alcuni ricambisti manco lo sanno a cosa servono. ..oppure dicono che venivano montati su motori vecchi con filtro olio collocato capovolto..” [Angelo Sitara]
consigliati:
SOFIMA S2210R  ( intorno ai 3-4 euri)
TECNOCAR R122  ( intorno ai 5 euri)

 Filtro sofima ..si vede la seconda valvola antireflusso  olio..in quello singolo il foro mostra il fondo del filtro e la carta filtrante ai lati
Filtro sofima ..si vede la seconda valvola antireflusso olio..in quello singolo il foro mostra il fondo del filtro e la carta filtrante ai lati

misure:
Filtro olio Filtro olio S 2210 R SOFIMA
Altezza [mm] 87,5
Diametro esterno 1 [mm] 78
Diametro esterno 2 [mm] 71
Diametro esterno [mm] 76
Diametro interno 1 [mm] 61
Dimensioni filettatura 3/4-16 UNF
Pressione foro valvola bypass [bar] 1,6

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Sopra lo schema : si nota la valvola bypass  che serve a far passare  l’olio quando il materiale filtrante è  otturato  , la pressione sale e apre la valvola di sicurezza  che permette all’olio di ritornare al motore, poi la valvola antireflusso

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