Fifth Gear prova la Lada Niva

Fifth Gear prova la Lada Niva, la fuoristrada russa progettata da AutoVAZ nel 1977 e che si contende con Land Rover Defender, la Jeep Wrangler e pochi altri veicoli simili, il titolo di off-roader di serie più estrema in commercio.

Nella prova di Fifth Gear la Niva si è dimostrata letteralmente inarrestabile e capace di affrontare tratti stradali che lascerebbero al palo i modernissimi e lussuosissimi SUV di ultima generazione.

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ESCLUSIVO! prova della LADA 4x4M Euro5

Introduzione

niva4x4

Il nuovo nome 4X4  ha preso il posto dello storico  “Niva ” che ora é di proprietà della Chevrolet – GM.

Il nuovo modello della Serie : “LADA 4x4M Euro5”, seppur restando fedele alla sua filosofia di auto essenziale e robusta, sotto la sua eterna sagoma di carrozzeria  nasconde  diverse novità, sia sotto l’aspetto tecnico che estetico.

La società AvtoVaz, proprietaria del marchio Lada, nel 2011 ha stipulato un contratto di joint venture con Nissan – Renault (ricordiamo già proprietarie del marchio Dacia) e queste ultime otterranno la maggioranza assoluta entro l’estate del 2014.

Questa alleanza sta portando, e porterà sempre di più, alla creazione di nuovi modelli in cui coesisteranno pianali, motori e tecnologie prese dai rispettivi marchi.

E’ così che anche la cara vecchia Lada 4X4 ( per tutti ancora Niva) aggiungendo una M al nome è stata ultimamente oggetto di alcune migliorie, volte soprattutto alla qualità della vita a bordo ed alla sicurezza, una mossa commerciale utile per allungare la vita al modello che, ricordiamo, nasce più di 35 anni fa.

Diciamo subito che chi si aspetta rivoluzionari cambiamenti, soprattutto nella qualità della componentistica e dei materiali, potrebbe restarne alquanto deluso, bisogna comunque dare atto che il lavoro svolto dalla collaborazione tra gli ingegneri russi con quelli francesi e giapponesi ha reso la vettura più “moderna” e piacevole, in particolar modo nella guida.

E’ stato dichiarato che il seguente modello resterà in produzione fino al 2017, anno in cui verrà definitivamente tolto dal mercato e sostituito con uno nuovo, più moderno e dotato di tutti gli standard qualitativi e tecnici del momento, lasciando per questo delusi i molti seguaci di questa intramontabile vettura.

Da qui al 2017 questa 4X4M subirà ulteriori migliorie, tra le quali ci saranno: un trattamento della verniciatura più resistente ai graffi e soprattutto alla corrosione, un miglioramento all’isolamento acustico, gli interni verranno rivisitati, così come migliorate saranno le cerniere delle portiere, verranno riviste le sospensioni anteriori, il getto d’acqua per la pulizia del parabrezza sarà a due flussi e sarà migliorato anche l’impianto frenante.

A tutto questo si aggiungerà la possibilità di ribaltare il divano posteriore in due frazioni 50/50 (ora è costituito da un unico pezzo), le modanature esterne, ora in lamiera argentata, saranno sostituite da plastica nera, così come di plastica e di colore nero saranno sia le maniglie delle portiere, che i paraurti, dando così alla vettura un aspetto ancora un po’ più moderno.

Anche la calandra dovrebbe cambiare disegno, ospitando fari più grandi e di forma squadrata, i quali includeranno anche le luci di posizione e gli indicatori di direzione, oggi, e da sempre, dislocati nella parte superiore e separati dagli stessi fari di forma rotonda.

Aspetto estetico

Mettendo a confronto il precedente modello 4X4 con l’attuale M, a primo acchito si fa fatica a percepire delle grosse differenze, ma ad un’osservazione più attenta si capisce che qualcosa, in meglio, è cambiato.

Esternamente si osservano dei nuovi gruppi ottici che includono gli indicatori di direzione con le frecce, ora più grandi, ma se vogliamo un po’ sproporzionati rispetto ai fari rotondi, restati uguali al precedente modello.

Di maggiori dimensioni, rispetto sempre al modello precedente, sono anche gli specchi esterni retrovisori, ora regolabili meccanicamente dall’interno, regolazione che viene effettuata attraverso una piccola leva che agisce direttamente sullo specchio stesso, lasciando fermo il guscio, quest’ultimo di aspetto robusto ed eventualmente ripiegabile su se stesso, utile se si parcheggia, o si passa, in posti stretti ed in caso di urto.

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Il nuovo specchio regolabile dall’interno e il nuovo gruppo ottico di maggiori dimensioni

La Lada 4x4 a confronto col la nuova serie 4x4M
La Niva 4×4 a confronto con la nuova serie 4x4M

Si nota poi una differente altezza dal suolo tra le rispettive auto, infatti la 4X4M è dotata di ammortizzatori leggermente più lunghi, conferendo per questo un aspetto più “muscoloso” all’intero veicolo.Se esternamente le differenze si fermano qui, all’interno troviamo invece delle difformità più marcate, tanto per cominciare, i precedenti pannelli posti sulle portiere e nella parte posteriore, sono stati sostituiti da un rivestimento in plastica di colore nero, di aspetto robusto, dando così anche una rinfrescata di modernità, comunque sempre lontana anni luce dagli attuali canoni automobilistici.

C’è da osservare che, anche se di aspetto povero, i suddetti rivestimenti in plastica sono consoni al veicolo, nato come auto da campagna (se non in molti casi come fuori strada puro), facili da pulire ed eventualmente da smontare, grazie alle viti di fissaggio poste sui pannelli stessi e celate da tappi in plastica.

La nuova strumentazione corredata di tutte le spie necessarie
La nuova strumentazione corredata di tutte le spie necessarie

Passando alla strumentazione posta dietro al volante, risulta essenziale nell’aspetto, ma completo di tutti gli indicatori e di chiara leggibilità, dotato di luce di fondo regolabile attraverso un potenziometro situato in basso sulla sinistra dello stesso cruscotto, affiancato da un altro pomello che regola l’altezza del fascio di luce dei fari anabbaglianti.

La strumentazione è completata da due display digitali in cui quello di destra, posto sotto il tachimetro, indica i chilometri totali e parziali; mentre quello di sinistra, sotto il contagiri, può indicare, in modo selezionabile dal guidatore, l’orario, il voltaggio della batteria e la temperatura esterna.

Quest’ultima indicazione viene evidenziata in automatico non appena la temperatura esterna scende sotto i 5°, va osservato che la stessa indicazione non risulta molto veritiera se l’auto è, per esempio, ferma in sosta, magari sotto il sole, mostrando così temperature ben oltre il reale, questo perché il sensore (che di solito viene posizionato all’interno del guscio dello specchio retrovisore o dietro i paraurti) è in una posizione sensibile al calore emanato dal motore stesso.

La parte centrale del cruscotto è rimasta invariata rispetto al precedente modello, non migliorando per questo né sotto l’aspetto estetico, né sotto quello qualitativo, in cui troviamo, sotto le bocchette centrali di aerazione, l’impianto di riscaldamento, coadiuvato da una ventola a 2 velocità comandata da un interruttore posto sotto le leve di regolazione dell’impianto stesso, il quale ha ancora le regolazioni che si vedevano sulle auto di 30 anni fa, semplici ed efficaci nella logica, ma assolutamente grossolane nella regolazione e, come detto, di qualità discutibile.

Gli interruttori si completano con quello dedicato all’accensione delle luci, dell’attivazione del tergicristallo posteriore, quello della ventola detto sopra, il tasto dello sbrinamento del lunotto posteriore ed un interruttore che attiva i fari antinebbia posteriori.

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Il cruscotto centrale completo di impianto di aereazione, spie ed interruttori, l’eventuale impianto di aria condizionata, ormai diventato un accessorio di serie su tutti i veicoli, qui è un optional…

Sul lato destro delle leve dell’aria, si trovano anche due spie che si accendono rispettivamente, quella superiore, quando si attiva l’interruttore del lunotto posteriore; mentre quella inferiore avvisa il guidatore dell’avvenuto inserimento del blocco del differenziale centrale.

Il posto di guida risulta abbastanza confortevole, il volante è leggermente disassato a sinistra rispetto ai pedali, ma la cosa non disturba più di tanto, diciamo che siamo nella media, sula lato sinistro si trova anche una pedana per appoggiare il piede, comoda nei lunghi tragitti autostradali.

Passando ai sedili, quelli anteriori sono bene imbottiti e trattengono discretamente il corpo nelle curve; mentre quello posteriore, costituito da un’unica sezione, è anchesso abbastanza comodo, con la seduta più in alto rispetto a quelli anteriori.

Il divano posteriore è abbattibile, conferendo così maggiore capacità di carico al già comunque capiente bagagliaio, quest’ultimo è rivestito da una robusta plastica nera, dall’aspetto rustico, ma assolutamente pratica e facile da pulire in caso si dovesse sporcare, cosa non sempre facile con le coperture in moquette delle attuali vetture.

La tecnica ed il motore

Questa 4X4M non è fornita di quei dispositivi elettronici di cui sono dotate ormai tutte le automobili, per cui dimenticatevi sigle come EBD, ASR, ESP, TCS, ecc…, l’unica nuova concessione è quella dell’ABS, completato con il sistema BAS (Brake Assistant System) che aiuta nell’intervento della frenata d’emergenza.

Con l’adozione del sistema ABS la nuova 4X4M ha guadagnato nella riduzione degli spazi in frenata, pur avendo comunque non ancora aggiornato l’impianto dei freni, che, è bene ricordare, è di tipo misto, dischi pieni all’anteriore e tamburi al posteriore.

Per quanto riguarda il motore, si tratta di una vecchia unità FIAT a benzina, rivisitato negli anni, ed ora portato ad una cilindrata di 1.690c.c. con 83CV di potenza dichiarati, ad iniezione elettronica multipoint e distribuzione a 8 valvole con punterie idrauliche, comandate da una catena con pattino autoregistrante ad azionamento idraulico.

Il motore è dotato di acceleratore elettronico marchiato BOSCH, gran parte della componentistica meccanica è stata aggiornata ed ora adeguata anche agli standard Euro5.

Rispetto al precedente modello, sono stati modificate anche il reparto sospensioni ed ammortizzatori, con nuovi supporti (ora più robusti) e diversamente dislocati, a vantaggio del confort e della tenuta di strada.

Anche la frizione è stata irrobustita e la pompa è diversa e di diametro maggiore, conferendo per questo un minore sforzo sul pedale.

Ulteriori miglioramenti sono stati apportati anche ai supporti motore, ora più consoni a smorzare in modo più adeguato, rispetto al passato, le vibrazioni, così come è stata data maggiore cura anche all’isolamento acustico, dotando l’interno del cofano motore, sia nella parte superiore che inferiore, di un materiale fono assorbente.

Sarebbe stato interessante se lo stesso accorgimento fosse stato fatto anche sulla parete della carrozzeria che divide il vano motore con l’abitacolo, ma forse questo intervento ci sarà nel prossimo restyling, almeno si spera.

Il motore si accende prontamente e le vibrazioni, come detto, non sono per nulla fastidiose, a freddo il motore si porta a circa 1.300 giri/min., per poi scendere piano piano, assestandosi a circa 800 giri/min., non appena il motore stesso entra in temperatura.

Durante la marcia la temperatura del motore si mantiene sui 90° indicati dal termometro, ma non appena ci si ferma, per esempio ad un semaforo o si sta fermi per qualche minuto, la temperatura tende presto a salire, ripristinandosi in poco tempo dal pronto intervento delle due ventole elettriche che vanno a raffreddare il grande radiatore.

L’auto è dotata di trasmissione a 4 ruote motrici permanenti e 3 differenziali, di cui quello centrale bloccabile, per avere così la massima motricità anche in situazioni di scarsa aderenza.

Il cambio meccanico è a 5 marce, completato dalla possibilità di inserire anche le ridotte, operazione che può essere svolta semplicemente spostando in avanti la leva che si trova a fianco dietro il cambio, ponendo il veicolo fermo ed il cambio stesso in folle.

L’inserimento del blocco del differenziale centrale invece non è sincronizzato e vede per questo un non sempre immediato inserimento, facilitato eventualmente applicando un leggero spostamento del veicolo, portandolo un po’ avanti ed un po’ indietro.

Su strada

Su strada la 4X4M evidenzia un buon comportamento e, strano a dirsi per un fuoristrada di questo tipo, anche un insospettabile confort, conferito grazie e soprattutto al nuovo reparto sospensioni che nella parte anteriore è di tipo a ruote indipendenti; mentre posteriormente è ad assale rigido.

Con questo tipo di sospensioni a configurazione mista, ci si accorge comunque che l’avantreno copia meglio le asperità del terreno, rispetto al retrotreno che, viceversa, trasmette un po’ di vibrazioni in più, soprattutto agli occupanti dei posti posteriori.

Da notare che questo tipo di sospensioni hanno la facoltà di dare alle ruote un grande escursione di spostamento verticale, utile soprattutto quando si affrontano dei grandi dislivelli nel fuori strada.

Le prestazioni sono adeguate al tipo di vettura, non sono i valori assoluti le qualità di quest’auto, viceversa, se condotta con fluidità e calma, sa essere molto morbida e confortevole.

La velocità massima indicata è di 160 Km/h, che nella prova strumentale reale corrispondono a 151 Km/h (con i pneumatici 175/80 R16 la velocità effettiva sale a 153 Km/h), una velocità assolutamente in linea con le caratteristiche del veicolo e superiore a quella dichiarata dalla casa.

Va sottolineato che non appena si superano i 110 Km/h indicati dal tachimetro, il rumore che pervade nell’abitacolo raggiunge livelli di disturbo, meglio allora stare sotto tale soglia e godersi la fluidità di marcia, fornita anche da un cambio morbido negli innesti, che paradossalmente quest’auto sa regalare.

Sotto il profilo consumi la 4X4M anche qui riesce a stupire perché, pur essendo un’auto con trazione integrale permanente, adottando una guida volta all’economicità, non è difficile percorrere più di 12 Km con un litro di benzina.

Per aumentare ulteriormente il risparmio, già di per se comunque accettabile, si può adottare la vettura di impianto a GPL (optional), con il serbatoio che trova spazio sotto il pianale posteriore, senza togliere per questo spazio al bagagliaio.

Lo sterzo è abbastanza preciso, richiedendo a volte minime correzioni, soprattutto se si esagera con la velocità. Ottima è anche la tenuta di strada, questo grazie alle sospensioni che sono un ottimo compromesso tra escursione e bilanciamento, ponendo sempre le quattro ruote in perfetto contatto con la strada e l’auto in assoluta sicurezza.

Solo sul bagnato l’auto sembra perdere per qualche istante aderenza, soprattutto se è scarica, e quindi leggera al retrotreno, molto probabilmente questa è una colpa da attribuire, più che all’auto in sé, ai pneumatici di serie, di marca russa, ideali sicuramente su strade bianche, asfaltate o con fango, ma inadeguate sul bagnato.

Lasciandosi alle spalle la strada asfaltata e provando ad addentrarsi in strade sterrate, questa 4X4M mette in mostra la sua vera natura di auto nata per le strade disastrate della Russia e non solo, infatti basta dare il giusto numero di giri al motore e scegliere la traiettoria giusta, che l’auto riesce a superare ostacoli a prima vista insormontabili.

Se poi si vuole esagerare, e le condizioni del terreno lo permettono, inserendo le marce ridotte ed il blocco del differenziale centrale, la 4X4M si trasforma in un vero stambecco, capace di arrampicarsi ovunque, laddove altri mezzi fuoristrada, più blasonati e di fascia di prezzo ben più alta, a fatica riescono a superare.

Tutto questo grazie anche ad un peso che è di poco superiore ai 1200 Kg, poi ovviamente il “manico” del guidatore può fare la differenza…

Conclusione

Se la vecchia Niva, ora dismessa, ha, e continua a mantenere, un fascino irresistibile, questa 4X4M è riuscita a cogliere egregiamente questa eredità filosofica, mostrando a tutti come un’auto di vecchia generazione possa essere ancora capace di conquistare i cuori di molti
estimatori sparsi un po’ in tutto il mondo.

 

Caratteristiche tecniche

MOTORE
Tipo Anteriore longitudinale a 4 cilindri benzina (GPL optional) – mod.21214M
Cilindrata 1.690 c.c. – alesaggio x corsa 82×80
Compressione 9,3 : 1
Potenza massima 83 CV a 4.100 giri/min.
Coppia massima 132Nm – 13.3 Kgm a 3.200 giri/min.
Alimentazione Iniezione elettronica multipoint
Distribuzione Un albero a camme in testa – 2 valvole per cilindro – comando a catena

a registrazione idraulica

TRASMISSIONE
Tipo Integrale permanente con diff. centrale bloccabile
Cambio Manuale a cinque rapporti + retromarcia
Frizione Monodisco a secco
Riduttore Si
Controlli elettronici

ABS + BAS

TELAIO

Tipo Scocca portante
Sospensioni anteriori Indipendenti con molle elicoidali – bracci oscillanti trasversali

e ammortizzatori telescopici

Sospensioni posteriori Ponte rigido con molle elicoidali, ammortizzatori telescopici

e barra di Panhard

Freni Anteriori a disco – Posteriori a tamburo
Sterzo A vite senza fine con servosterzo meccanico idraulico
Ruote Cerchi in acciaio 6Jx16” con pneumatici 175/80 R16 – 185/75 R16
PESI E VOLUMI
A vuoto 1.285 Kg.
Massimo ammesso 1.610 Kg.
Capacità bagagliaio Da 265 a 890 litri
Capacità serbatoio 45 litri (benzina) + 60 litri (GPL) 48 litri effettivi
PRESTAZIONI
Velocità massima Dichiarata 136 Km/h (reali 151 Km/h in 5a) – indicati 160

0 – 100 Km/h

17”
CONSUMI
Urbano 7,5 Km/litro
Extraurbano 12,0 Km/litro
Autostrada 11,5 Km/litro (a 100 Km/h)
Economy 13,5 Km/litro
RUMOROSITA’

A 90 Km/h

69 db

A 120 Km/h

73 db
SCARTO TACHIMETRO

Indicato

Reale

185/75 – 175/80

50

43 – 45

80

73 – 75

100

92 – 94

120

111 – 113

130

121 – 123

160

151 – 153

VALORI UTILI PER L’OFF ROAD

Altezza minima da terra 220 mm.

Angolo di attacco 40°

Angolo di dosso 40°

Angolo di uscita 32°

Pendenza massima superabile 45°

Pendenza massima laterale 45°

Profondità di guado 500 mm.

 

a cura di Riccardo Altamura.