Cascina di Spedaletto-Torri-Tabernacolo di Gavigno a piedi o in mountainbike

Cascina di Spedaletto è un nucleo di antichi edifici tradizionalmente usati per finalità agricolo-pastorali: attualmente ospita un Agriturismo ed un posto tappa GEA (Grande Escursione Appenninica).
È posta sul crinale spartiacque appenninico in una pittoresca posizione al centro di una radura circondata da faggi secolari, in provincia di Pistoia ma a poche centinaia di metri dal confine sambucano. Da qui inizia il lungo itinerario proposto che passando per Ponte a Rigoli, Badia a Taona conduce a Torri, incrociando in questa località l’altro itinerario detto “Traversata delle tre Limentre”.
Muovendo dalla Cascina (881m) ci si dirige in direzione Nord, seguendo per circa 800 metri la strada provinciale fino a giungere a Ponte de’ Rigoli (825 m), confine Sud del Comune di Sambuca con Pistoia.
Superato il ponte, giriamo a sinistra (sentiero CAI 9/A) ed imbocchiamo una strada forestale che attraversa luoghi di interesse storico-naturalistico. Si tratta della strada del D’Ancona (così chiamata dal nome del suo costruttore , il fiorentino Giuseppe D’Ancona). Sulla nostra sinistra dopo poche centinaia di metri, un pianoro con alcune pietre sparse, interpretato come il luogo di un insediamento medievale che da recenti studi sembra essere Glozano.
Proseguendo in lieve salita si supera Ponte di Legno (914 m) fino a giungere a Bal di Carnevale (1043 m) dove ad attenderci c’è un’edicola con lapide dedicatoria in cui si legge:VEGLIA O VIANDANTE SUL LUOGO OVE SORSE IL MONASTERO DI SAN SALVATORE DI FONTANA TAONA RISPETTANE LE GLORIOSE VESTIGIA E MEDITA NELL’ALTO SILENZIO SOTTO QUESTI ALBERI ANTICHI LA GRANDEZZA DI DIO. Siamo ormai a pochi metri dalla Badia a Taona: si gira quindi a destra e dopo pochi metri un cartello turistico indica Badia a Taona (1091 m) ed una piccola strada chiusa da una sbarra conduce ai ruderi dell’antico Monastero, che meritano una visita, anche se della originaria struttura rimangono soltanto pietre sparse o riutilizzate per costruzioni successive.
Siamo a 12 Km da Torri. Da questo punto in avanti il nostro itinerario prosegue per la strada sterrata detta ‘tagliafuoco’, la prima strada rotabile che ha raggiunto Torri nel 1959.
Si aggira il Monte La Croce (1318 m), si raggiungono le pendici dell’Orto di Corso (1228 m), dove si dirama un sentiero che segue lo spartiacque fra la Limentrella e la Limentra di Sambuca. Noi seguiamo la strada principale aggirando un ripetitore delle telecomunicazioni alto ben 80 metri: a margine della strada una sorgente dalla quale sgorga acqua freschissima. Nella zona Sambuchella (1172 m), poco a monte della strada e in corrispondenza dell’inserimento del sentiero CAI “E” il Sasso alla Pasqua, con incisioni rupestri .
Proseguendo sempre per la “strada tagliafuoco” si scende verso Pian del Moro (1170 m), una sella dopo la quale la strada riprende a salire: si passa presso una tipica casetta detta De’ Mengarini fino a giugere al Poggio Felicione (1231 m) .
Aggirato Monte Femmina (1091 m) si entra in una zona di crinale denominata Pozze di Brigida (1086 m): di fronte un’ ampia veduta sulla valle della Limentra Orientale, sulle cime del monte Calvi, del poggio Cicialbo, del monte Bucciana.
In breve si raggiunge il Rifugio La Ca’ di Torri (892 m ) gestito dal CAI di Prato, dove ci si può fermare e, previa prenotazione, anche pernottare.
Siamo in vista del paese di Torri. Dal rifugio, si può scegliere se proseguire per la strada rotabile, oppure prendere il sentiero CAI 11A che scende al paese (912 m) in pochi minuti.
Quindi dopo una attenta visita al paese di Torri, dove funziona un esercizio di bar, alimentari, trattoria, si inizia a scendere, o per il sentiero CAI 11 A, molto bello e più breve, oppure per la strada rotabile. Dopo pochi minuti s’incontra la borgata di Casa Antonio (850 m) e percorrendo un breve tratto di strada asfaltata, dopo aver incontrato due tabernacoli, si può scegliere per raggiungere La Ciliegia (810 m) il sentiero oppure la strada.
Raggiunta La Ciliegia, si consiglia di proseguire per la strada sterrata , anche se un po’ più lunga per raggiungere Il Mosca (607 m) e subito dopo Molino di Fossato ( 534 m) in Comune di Cantagallo dove sono ancora attivi due mulini ad acqua per la molitura delle castagne.
Di qui si sale a Fossato (707 m), interessante paese adagiato su un crinale (esercizi di bar, alimentari, ristorante): il percorso continua per strada sterrata (informarsi in loco) o per strada asfaltata fino a raggiungere il crinale al Tabernacolo di Gavigno (968 m). Qui ci si inserisce nel percorso GEA, che avevamo abbandonato alla Cascina di Spedaletto.
Questo itinerario, con alcune varianti, per le sue caratteristiche del fondo stradale, si presta molto bene anche per gli amanti della mountain bike . Il percorso che consigliamo è il seguente: Cascina di Spedaletto, Acquerino, a sinistra in direzione Passo della Collina per ricongiungersi, a Bal Di Carnevale, all’itinerario sopra descritto e proseguire quindi fino a Tabernacolo di Gavigno. La lunghezza di questo tracciato si aggira intorno ai 35 Km.

Buoni camminatori possono percorrere il tracciato in una sola giornata: ma è più indicato percorrere il tracciato a tappe, programmando ad esempio una sosta per la notte al Rifugio La Ca.